E’ interessante rilevare che i tredici GAL di Leader II e gli attuali otto di Leader Plus coincidono prevalentemente con le Comunità Montane, strutture già operanti da diversi anni sul territorio diventate un importante ente di riferimento per la gestione e l’organizzazione dei progetti nel quadro dei GAL.
In un rapporto sull’andamento dei PAL e sull’attività dei diversi GAL – fase Leader II - redatto per la Regione Piemonte, emerge un giudizio generale piuttosto positivo, sia dal punto di vista dell’impatto sul territorio (occupazione e ambiente), che dal punto di vista degli obiettivi generali (maggiore dialogo tra istituzioni, accresciuta consapevolezza delle risorse e della cultura locale).
La scelta dei GAL di Leader Plus è stata notevolmente influenzata dall’entrata della Provincia di Torino nelle aree elegibili al Progetto, Provincia che infatti vede la partecipazione di ben tre GAL su otto in totale. Per quanto riguarda gli altri territori non si rilevano sostanziali modifiche nelle valli del Cuneese, qualche cambiamento si rileva invece nelle aree collinari interne, per cui si viene a creare una disposizione geografica dei comuni piuttosto articolata.
I problemi emergono quando non esiste una reale omogeneità o coesione sociale alla base tra i soggetti promotori dei GAL. Questi fattori invece sono il presupposto fondamentale della buona riuscita dei progetti di collaborazione in favore dello sviluppo locale. Sarà dunque di grande interesse analizzare l’andamento delle attività dei GAL di questa terza fase di Leader e constatare se l’attuale disposizione geografica rifletta un’effettiva coesione sociale.