In generale in Piemonte l’attenzione prestata allo sport è alta sia da parte della popolazione, sia da parte degli enti pubblici regionali. Nel quadro nazionale il Piemonte, insieme alle altre regioni del Nord Italia, ha il numero più elevato di praticanti attività sportive.
Secondo le ricerche ISTAT del ’97 gli sport maggiormente praticati in regione sono, in ordine decrescente: ginnastica, attrezzistica e danza; nuoto, pallanuoto e tuffi; calcio; sport invernali e alpinismo; pallavolo e beach-volley; tennis; ciclismo; judo, karate e arti marziali; atletica leggera; bocce e bowling; e gli altri a seguire.
In Piemonte, inoltre, ci sono 9 comitati CONI, 46 federazioni, 14 enti di promozione, quasi 6.000 associazioni sportive, 7.600 impianti. Si stima che circa 2,5 milioni di persone pratichino attività sportive a livello regionale .
Nelle politiche attuate dalla Regione Piemonte si nota un importante sforzo di promozione dello sport, negli ultimi anni in particolare per gli sport invernali in vista delle Olimpiadi invernali di Torino 2006.
I filoni su cui la regione Piemonte ha concentrato gli interventi sono:
- promozione sportiva (organizzazione eventi sportivi, sponsorizzazioni, campagne per sensibilizzare su temi quali doping, sport pulito, ecc.);
- impiantistica sportiva;
- formazione sportiva ed iniziative con le scuole;
- predisposizione di disegni di legge e programmi nel settore sport.
Nel 1995 è stata approvata una legge regionale , pensata come Legge Quadro, che intende regolare tutta l’attività e le iniziative legate allo sport attuate dalla Regione. Gli strumenti previsti a tal fine sono la redazione di programmi regionali pluriennali per l’impiantistica sportiva e la promozione e il coinvolgimento di tutti gli enti operanti nel settore (ad es.: enti pubblici e locali, CONI, Federazioni, Università, ISEF, Enti di promozione sportiva, associazioni, scuole, ecc.).
Questa legge dimostra la volontà di mettere ordine in una materia a cui spesso viene dato poco peso, ma che invece in una regione come il Piemonte risulta essere una risorsa e un campo fondamentale sui cui concentrare interventi e sostegni finanziari.
A tale proposito il programma pluriennale proposto per il triennio 2002-2005 è strutturato su quattro assi (sviluppo della conoscenza della pratica sportiva, promozione delle attività fisico motorie, formazione e istruzione sportiva, Piemonte 2006 per lo sport), per ognuno dei quali sono individuate le misure necessarie alla realizzazione e le azioni specifiche per ogni misura.
Grande attenzione è stata data anche al Piemonte sportivo nella storia, con una legge (ancora in attesa di approvazione) per promuovere e salvaguardare le Società Sportive storiche, tramite l’istituzione di un Albo delle Associazioni sportive storiche del Piemonte, costituite cioè da almeno 70 anni, con un particolare riconoscimento a quelle che hanno la sede sociale nel medesimo edificio da più di 50 anni. A Torino, e in Piemonte in generale, infatti, secondo una ricerca effettuata dal Settore Sport della Regione, pare che esistano almeno 200-300 società sportive nate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e fra queste almeno il 15-20% siano dotate di Sedi storiche .
La Regione Piemonte, rispetto al resto d’Italia, risulta essere la regione che ha destinato più risorse economiche per il settore sportivo, nel 2001 si parla di oltre i 58 milioni di Euro. Si sono quindi trovate soluzioni utili ed efficaci per promuovere iniziative da parte degli enti locali e degli operatori del settore e la pratica dello sport stesso, come lo sfruttamento delle risorse offerte dall’Istituto di Credito Sportivo , gli Accordi di programma, il Fondo regionale per il potenziamento e la qualificazione degli impianti e delle attrezzature sportive, il coinvolgimento del sistema privato, con l’introduzione di un contributo in conto capitale.
A proposito di sport tradizionali, è stata presentata recentemente anche una proposta di legge regionale per la valorizzazione degli sport tipici del Piemonte, quali la Pallapugno e il Tamburello.
